Rifiutopoli, dopo sette anni arriva l'assoluzione anche per Paolo Tancredi

TERAMO – Si chiude con un’altra assoluzione, stavolta dell’onorevole Paolo Tancredi, la cosiddetta Rifiutopol abruzzese, che sette anni portò all’esplosione di uno scandalo che portò anhe all’arresto dell’allora assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, finito poi assolto da ogni accusa. Nei confronti di Tancredi il gip del tribunale di Roma, Mostarda, dinanzi al quale era finito questo terzo troncone dell’inchiesta, ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto. Tancredi era accusato di corruzione per un presunto tentativo di favorire l’imprenditore Ferdinando Rodolfo Di Zio nella realizzazione di un bioessiccatore della Team. Sull’assoluzione del parlamentare del Nuovo Centrodestra esprime soddisfazione il legale, l’avvocato romano Renato Borzone, che però non manca di denunciare «alla pubblica opinione quanto già aveva segnalato fin dal primo istante dell’inchiesta: la responsabilità di Tancredi era palesemente insussistente – dice l’avvocato della difesa -, frutto di un acrobatico teorema accusatorio che ha fatto la fine che meritava addirittura in sede di udienza preliminare». La vicenda durava da sette anni e l’inchiesta era stata divisa in tre tronconi: a Pescara quello che riguardava Venturoni (in qualità di ex presidente Team), Ettore Di Zio e l’ex ad della Teramo Ambiente, Vittorio Cardarella; a Teramo per Giovanni Faggiano, l’ex presidente Team Tech – società al 60% Team e al 40% Deco), , Giovanni Faggiano, nella sua veste di presidente della Team Technology, la società mista (60 % Teramo Ambiente e 40% Deco) nata per costruire il bioessiccatore, Luca Franceschini, consulente della Proger srl e gli ex componentei del collegiio sindaccale; a Roma, infine, era stato trasferito il processo per la posizione del parlamentare Tancredi. A distanza di sette anni soltanto Faggiano e Franceschini, sono stati condannati a un anno e pena sospesa, con l’assoluzione di tutti gli altri in tre distinti processi. «Resta da rammaricarsi del fatto che per sette lunghi anni chi era interessato a speculare sulla vicenda giudiziaria abbia cercato di screditare il politico teramano – ha aggiunto l’avvocato Borzone -. Ci si augura che stampa e pubblica opinione prendano atto della lealtà e correttezza dell’onorevole Tancredi, il quale, nonostante che fosse stato incardinato un processo in violazione delle norme sulla competenza territoriale, si è sempre difeso limpidamente in sede giudiziaria, facendosi più volte interrogare dai magistrati, fino a vedere affermata un’innocenza che solo chi non ha voluto vedere ha potuto non rilevare».